DIMAGRIRE NUOTANDO, SCOPRI COME

Molte persone si domandano se sia possibile dimagrire praticando uno sport molto adatto al periodo estivo, ossia il nuoto. Sicuramente è una delle attività fisiche che coinvolge più aree muscolari dell’organismo, beneficiando del minor peso a livello della zona lombare, grazie ad una minore azione della forza di gravità. Coinvolgendo tutti i muscoli del corpo, permette di allenare il cuore, abbassando la frequenza cardiaca; di migliorare la capacità di ventilazione polmonare, soprattutto se si riesce a variare gli stili di nuotata; di aumentare la resistenza alla fatica e di migliorare la postura.

Minuti per dimagrire

Secondo l’American Heart Association, circa trenta minuti di attività fisica quotidiana (tra cui anche il nuoto), aiutano a ridurre il rischio di insorgenza di patologie a carico dell’apparato cardiovascolare. È indicato come sport per le persone con problemi di peso e per gli anziani perché crea meno problemi a livello delle articolazioni, consentendo un movimento costante e controllato.

Inoltre, il massaggio dell’acqua ha una capacità drenante, molto apprezzata dal sesso femminile, soprattutto da quelle donne maggiormente interessata dal problema della cellulite. Non dimentichiamoci che lo sport in acqua permette di socializzare e rendere meno faticoso l’allenamento. Unico neo è il periodo invernale: non tutti riescono a vincere l’impatto dell’acqua fredda della fase di ingresso, sebbene sia un valido aiuto per il microcircolo. Non va dimenticato, in

ogni caso, che per un buon effetto dimagrante, il nuoto deve essere sempre associato ad uno stile di vita sano ed attivo e ad una corretta alimentazione. Attivando varie fasce muscolari, il nuoto stimola l’utilizzo dei grassi di deposito (il tanto temuto tessuto adiposo) a scopi energetici, favorendo la perdita di massa grassa e la riduzione del peso corporeo, senza affaticare eccessivamente l’organismo.

Difatti, si tratta di uno sport di tipo aerobico, che favorisce l’ossidazione dei grassi e la riduzione dei livelli ematici di colesterolo, trigliceridi e glicemia. I muscoli maggiormente interessati da questo tipo di attività sportiva sono quelli pettorali, dorsali, addominali, delle braccia, degli avambracci, delle cosce, delle gambe e dei glutei. Si potrà avere una tonificazione armonica di tutto il corpo. Anche nel caso di utilizzo di attrezzi di resistenza esistono varie tipologie di programmi che li combinano tra loro, come anche le alternanze tra allenamento aerobico ed anaerobico. In questo ultimo caso si alterneranno ritmi più moderati (tra il 60-70% della propria frequenza cardiaca) a ritmi di nuotata più serrati, con un maggiore aumento della frequenza cardiaca.

Come tutte le discipline sportive, anche il nuoto richiede un buon programma di allenamento per poter far emergere i risultati, soprattutto se si parte da un lungo periodo di sedentarietà.

Proviamo a fare qualche esempio. Per le prime due settimane, per soggetti poco allenati è bene partire da 10 vasche al giorno, alternando lo stile libero, il dorso e la rana, per allenare gradualmente i vari distretti corporei e rinforzare la respirazione. Gli esperti consigliano di rimanere sui 30 minuti di allenamento in questo periodo, per non affaticare eccessivamente l’organismo. Dopo le prime due settimane sarà possibile aumentare l’intensità dell’allenamento aumentando il numero di vasche per ciascuno stile e/o riducendo il tempo necessario per percorrere ciascuna vasca, fino ad arrivare a 22-24 vasche in un tempo massimo di 45 minuti, suddividendo i tre stili in 7-8 vasche per ciascuno. Da non dimenticare (questo vale per tutte le discipline sportive) gli esercizi di stretching e respirazione prima e dopo l’allenamento.

Ma quando è meglio allenarsi? Dipende dalle proprie abitudini: sicuramente è meglio farlo a stomaco vuoto, magari al mattino presto prima di fare colazione, oppure prima di pranzo o di cena. Sicuramente non bisogna scendere sotto le 3-4 sessioni settimanali di allenamento, eseguendo almeno 8-10 vasche da 25 metri, prima in stile libero poi alternando gli stili e successivamente, man mano che il livello di allenamento cresce, 8 vasche per ciascuno stile.

Durante le bracciate è consigliabile non riposarsi oltre i 40 secondi tra una vasca e l’altra, per non abbassare troppo la frequenza cardiaca. Si potranno anche aggiungere attrezzi di resistenza come la tavoletta o il pull buoy, un piccolo galleggiante per spingersi in avanti utilizzando solo le gambe o solo le braccia. Per riuscire a perdere peso o mantenere quello perso, è sempre bene non abbuffarsi dopo l’allenamento, almeno per una oretta circa. Se si ha fame, puntare piuttosto su qualcosa di leggero come un frutto, della verdura cruda, delle fette tostate o dei cracker con poco

sale.

Tappi per le orecchie

Ma cosa occorre per poter allenarsi in acqua in tutta tranquillità? Al di là del costume sportivo e della cuffia per i capelli, dell’accappatoio e delle ciabattine antiscivolo, sono fortemente consigliati i tappi per le orecchie, per evitare che l’acqua entri nei padiglioni auricolari e causi dei problemi di infezione o di infiammazione; ma anche gli occhialini da piscina, per evitare che il cloro causi irritazioni al livello delle ghiandole lacrimali e per migliorare la visione sott’acqua. Per alcune

persone è preferibile indossare anche i tappi per il naso, per evitare che l’acqua entri nel naso; e le pinne per migliorare il movimento. Da non dimenticare l’acqua da tenere a bordo piscina per reidratarsi quando se ne sente la necessità.

Una volta concluso l’allenamento è bene fare una doccia per eliminare il cloro dell’acqua, utilizzando un detergente delicato per non irritare la pelle. Per le donne più precise, l’ideale è massaggiarsi con il Guanto di Crine, dalle note capacità esfolianti, da usare su addome, fianchi, glutei, interno coscia. Dopo la doccia non può mancare la crema idratante e/o l’olio di mandorle dolci per un veloce massaggio elasticizzante. Anche i capelli vanno curati con un balsamo o una

maschera protettiva nei confronti del cloro, per mantenerli sempre al meglio, anche dopo l’allenamento.

Per concludere è bene ricordare che il nuoto, come tutte le discipline sportive, non dovrebbe essere esclusiva, perché l’organismo ha bisogno anche di attività di carico per prevenire e ritardare l’insorgenza dell’osteoporosi, il naturale processo di riduzione della densità minerale ossea, indissolubilmente legata all’invecchiamento, allo stile di vita e alla alimentazione. Il nuoto va praticato, in abbinamento con altri sport per un miglior beneficio sull’organismo e per aiutare a

perdere peso.

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